AREA ARCHEOLOGICA DI TRANCHINA

AREE ARCHEOLOGICHE

AREA ARCHEOLOGICA DI TRANCHINA

 PROVINCIA

Agrigento

COMUNE

Sciacca

INDIRIZZO

Contrada Tranchina, Sciacca (AG), Italia

ORARI

APERTURA

CHIUSURA

Area archeologica di Tranchina

Da lunedì a sabato

8.30
13.30

 GIORNO DI CHIUSURA

  Domenica e giorni festivi

COSTO DEL BIGLIETTO

INTERO

RIDOTTO

AREA ARCHEOLOGICA DI TRANCHINA
GRATUITO
GRATUITO

In contrada Tranchina (11 km a est da Sciacca) è stata rinvenuta una necropoli in seguito a scavi avvenuti nella seconda metà del Novecento. Sono state trovate varie tombe, vasi, ciottoli e dentalium (collane fatte con pezzi di conchiglie) risalenti all’Eneolitico.

Ad est di Sciacca, su una collina calcarenitica che domina la statale 115, di fronte a Torre Makauda e alla strada che porta alla spiaggia di San Giorgio, vi è un’area archeologica molto interessante ma poco conosciuta. Si tratta di una necropoli risalente all’eneolitico, circa cinque mila anni fa. La sua scoperta risale al 1957, gli scavi cominciarono nel 1958 e a condurli fu il prof. Santo Tinè, allora giovane archeologo che era a Sciacca con gli speleologi del Cai di Trieste per studiare i vasi dentro le gallerie di monte Kronio. Il prof. Tinè, che era originario del siracusano, si accorse subito dell’importanza della scoperta: le tombe, tutte a pozzetto, scavate nella roccia erano quasi tutte integre, con gli scheletri ancora presenti e con i corredi funerari. Molte di queste tombe erano monosome cioè vi veniva seppellito un solo defunto altre polisome, cioè vi si seppellivano più cadaveri e, probabilmente, erano ad uso familiare.

Furono trovate una cinquantina di tombe e anche i resti di una capanna che faceva parte del villaggio, dove vivevano questi nostri antenati, capanne circolari simili ai pagliai in uso nelle nostre campagne fino a qualche decennio fa. I corredi furono portati ad Agrigento e sono esposti nel museo archeologico. Appartengono alla facies culturale San Cono-Piano Notaro che è la fase più antica dell’eneolitico. Questi corredi appartengono allo stesso periodo dei vasi che si trovano dentro le grotte di monte Kronio. L’area è stata acquisita al demanio della regione e da allora la soprintendenza ai beni culturali di Agrigento ha avviato tutta una serie di interventi sia per tutelare il sito che per mantenerlo intatto e pulito. Qualche anno fa sono stati apposti dei cartelli che spiegano, ai turisti che vi fanno visita, sia le caratteristiche della necropoli che i corredi funerari. Vi è un custode che tiene aperta tutti i giorni l’area archeologica.

Autore: Michele Termine

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