Festeggiamenti in onore del patrono Sant’Angelo Martire a Licata. Processione dei “ceti” in costumi tradizionali, con le reliquie del Santo.
Dal 3 al 6 maggio a Licata, in provincia di Agrigento, si svolgono i festeggiamenti in onore del patrono Sant’Angelo martire. Il giorno 3 dalla chiesa di Sant’Angelo, posti su torri di legno alte 5 metri, vengono fatti uscire i cinque ceri omaggio dei ceti principali: massari, contadini, marinai, agricoltori e pecorari. Il giorno 5, le reliquie del Santo, vengono portate fuori dalla chiesa e portate a spalla, a turno, dai vari ceti nei loro costumi tradizionali. Alla manifestazione sono legate tre corse: la prima si svolge tra fedeli legati fra loro mentre stringono l’urna del Santo al grido di “Viva Sant’Angelo”; la seconda riguarda i ceri che sormontano le rispettive torri in legno. Infine, la corsa per ricondurre in chiesa l’urna d’argento del Santo.
Permane ancora l’usanza, tra i contadini, di ringraziare il Santo per il buon raccolto, portando in chiesa “muli bardati a festa”, con in capo un’offerta in denaro che viene consegnata al parroco. Nei tre giorni di festa, presso le strade principali, si trovano le “bancarelle”, una specie di enorme mercato, dove la gente del posto compra, passeggia e osserva i cantanti e musicisti in piazza che per l’occasione il comune mette a disposizione a sue spese. Per l’occasione, sono migliaia le persone che vengono dai paesi vicini per partecipare alla grande festa di Licata.
11 gennaio Festa invernale. L’undici gennaio 1693 un violento terremoto colpì il Val di Noto e parte della Sicilia orientale ma risparmiò la città di Licata grazie all’intercessione del Santo Protettore, Sant’Angelo.
Festa estiva di di mezz’agosto in ricordo della liberazione della città dall’epidemia di peste del 1625. Processione dell’Urna del Santo per le vie della Città.