Calatabiano festeggia il suo patrono San Filippo Siriaco. Ogni anno, di solito il terzo sabato di maggio, i festeggiamenti per il santo patrono animano il comune in provincia di Catania e i cittanidi partecipano con trasporto alla Calata di San Filippo e alla Chianata, che ricorre la domenica della settimana successiva.
La Calata di San Filippo
I festeggiamenti entrano nel vivo di buona mattina quando numerosi fedeli e visitatori si danno appuntamento nella Chiesa del Santissimo Crocifisso per assistere alla messa e per vestire il Santo con i fiori. Sono le donne ad occuparsi della vestizione, all’alba del sabato si recano in chiesa e addobbano il fercolo con fiori che rimarranno fino alla conclusione della festa, quando i devoti li porteranno con loro perché benedetti.
Nel pomeriggio l’atteso momento della discesa viene preceduto dal corteo storico che dal monte arriva fino alla chiesa Madre un’ora prima del fercolo. I figuranti in costumr d’epoca rappresentano la corte dei Cruyllas, famiglia che portò allo splendore il castello di Calatabiano.
Alle 18.30, annunciata da tra colpi di cannone, inizia la Calata di San Filippo. Il fercolo, portato a spalla dai fedeli, lascia la chiesa del Santissimo Crocifisso per dirigersi verso il centro del paese. La processione inizia con la vertiginosa e spettacolare corsa che dal castello di Calatabiano scende attraverso l’accidentata strada in gradoni di pietra bianca. I devoti corrono e sorreggono il pesante fercolo, intorno a loro tanti fedeli assiepano i lati della strada. La folle corsa, piena di insidie, si concluderà quando la processione raggiungerà la chiesa Madre di Calatabiano.
La Chianata
La quarta domenica di maggio si svolge la Chianata di San Filippo, cioè la risalita del santo verso la chiesa su monte Castello. Intorno alle 18, il simulacro contenente il busto reliquiario del protettore viene portato a spalla e di corsa per il ripido sentiero che fra sassi e gradoni arriva fino alla chiesa del Santissimo Crocifisso. In soli sei minuti i devoti terminano la scalata al monte.
Durante la salita, il santo viene portato da persone che aspirano a partecipare alla Calata. Esiste, infatti, un’usanza secondo cui bisogna prendere parte per sei anni consecutivi all’Acchianata prima di ottenere un posto sotto la vara per la Calata. I portatori indossano tre fili di colore rosso, giallo e verde, ‘ntrizzati in testa, secondo una leggenda rappresentano i fili della barba con cui San Filippo legò Satana. Al collo portano un fazzoletto rosso e vestono una maglietta il cui colore cambia ogni anno.
Storia e tradizione
San Filippo nacque in Siria nel 40 d.C., in piena dominazione romana. Sin dall’infanzia fu educato ai principi del Cristianesimo che già si stava propagando in quelle terre testimoni della vita di Gesù. La sua fama di guaritore e di esorcista accrebbe la sua popolarità.
Una leggenda celebre lo lega a Calatabiano. Si narra che un giorno San Filippo fu sfidato da Satana a provare la potenza di Dio. Il demonio legò il santo con delle pesanti catene ma Filippo si liberò facilmente; in seguito Filippo legò Satana con un filo della sua barba e lo inseguì fino all’inferno, da dove uscì ricoperto di fuliggine, per questo motivo il Santo viene raffigurato tutto nero. Come ogni anno, ormai dal lontano 1766, si ripete l’antico rito della Calata di San Filippo, protettore del paese.
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