In onore della Madonna della Catena, patrona di Castiglione di Sicilia (CT), si svolge ogni anno una sontuosa festa, che è tra le più sentite nell’alta valle Alcantara. La cittadina possiede uno dei santuari più famosi della Sicilia, iniziato nel 1655,quando una frana rese inagibile la precedente chiesa di S.Giacomo, nella quale la devozione alla Madonna della Catena era fiorita dopo il miracolo di Palermo.
Quando in Sicilia era sparsa la notizia che la Vergine in una chiesetta di Palermo, in una notte piovosa dell’agosto 1392 aveva liberato dalle catene tre giovani, innocenti, ma condannati a morte dalla giustizia. Nel XVII e XVIII secolo essa si svolgeva il giorno successivo a quella di San Giacomo, cioè il 26 luglio, mentre dal 1784 si celebra la seconda domenica d’agosto.
Nel 1809, in seguito ad una colata lavica che devastò parte del territorio comunale, dopo un voto pubblico che prevedeva un digiuno annuale, nacque invece la cosiddetta festa votiva, che si doveva celebrare la prima domenica dopo la Pasqua, ma che a partire dal 1848, non sappiamo per quali motivi, venne spostata alla prima domenica di maggio. Momento importante della festa è il pellegrinaggio votivo che le popolazioni dei paesi della valle fanno alla Santa. La statua della Madonna della catena, in marmo bianco, del peso di circa sette quintali, si trova all’interno dell’omonima Basilica. Incerto è l’autore, ma appartiene con sicurezza alla scuola dei Gagini. I documenti e la ipotesi vertono tutti su Giacomo e Antonio, figli di Antonello. La grazia singolare dell’opera, la raffinatezza dei volti della madre e del bambino e la corposità del manto, fanno presumere un’influenza michelangiolesca. Giacomo Gagini, infatti, fu p0er alcuni anni discepolo del grande artista fiorentino.
Due secoli di devozione alla Madonna Maria SS della Catena. Era il lontano 1809 quando quella scultura gaginiana, ancora oggi venerata, salvava parte del territorio castiglionese già devastato ed inghiottito per diverse centinaia di ettari da una colata lavica dell’Etna Un “miracolo” che la comunità non ha mai dimenticato, unitamente ad altri attribuiti alla stessa . Una devozione che è cresciuta nel corso degli anni fino ai nostri giorni, coinvolgendo pure le comunità dei comuni vicini e che vede giungere ogni anno nella Basilica i pellegrinaggi a piedi dei devoti di Francavilla, Moio Alcantara e delle stesse frazioni castiglionesi. Tra devozione e tradizione il rituale della festa votiva ancora oggi costituisce un momento di attrazione e preghiera allo stesso tempo e dove la storica presenza delle Confraternite in processione costituisce un ulteriore elemento di fede e ricerca ma anche di attrazione per i turisti.
Per maggiori informazioni: www.comune.castiglionedisicilia.ct.it