RICONOSCIMENTO DELLA DENOMINAZIONE COMUNALE: |
La sardina di Castelvetrano è riconosciuta come prodotto a Denominazione Comunale disciplinato dal Comune di origine, in seguito alla legge nº 142 dell’8 giugno 1990. |
TERRITORIO DI PRODUZIONE: |
Castelvetrano (TP) |
DESCRIZIONE SINTETICA DEL PRODOTTO: |
Sardilla pilchardus: pesce azzurro appartenente alla famiglia dei Clupeidi, fra i più diffusi nel Mediterraneo, della stessa famiglia dell’aringa. La sardina ha il corpo ovale con squame ventrali appuntite che però (al contrario dello spratto) non formano una vera e propria carena, la bocca è rivolta verso l’alto e l’occhio è grande. Tutto il corpo, ad eccezione della testa, è ricoperto di grosse squame molto caduche. Le pinne ventrali sono inserite molto indietro, ben oltre la pinna dorsale, le pinne perorali sono inserite in basso. Ha i fianchi e il ventre bianco argentei, mentre il dorso è verde-azzurro con riflessi iridescenti, sul fianco, a partire dall’opercolo branchiale, e fino ad oltre la pinna dorsale, si allineano una fila di macchie scure, poco visibili in vivo. Raggiunge la lunghezza di 16-20 cm. La sardina è una specie eurialina (si adatta bene a differenti salinità) e tollera variazioni di temperatura comprese tra 6° e 29°C: questa caratteristica le pennette di penetrare per alimentarsi in lagune, laghi salmastri od estuari. Gli individui, giovanili ed adulti. hanno abitudini gregarie (vivono in branchi numerosi) ed effettuano limitate migrazioni. La vita media è di circa 4 anni. La maturità sessuale è raggiunta al termine del primo anno di vita (taglia di circa 9 cm): vi è una sola stagione per la riproduzione, che va da aprile a novembre, ma siccome le uova non maturano tutte contemporaneamente, le deposizioni si verificano in periodi diversi. Le uova emesse (fino a 50.000 per femmina) sono galleggianti, senza gocce oleose, con diametro di circa 1 mm. Queste dopo 2-3 giorni schiudono e le larve, lunghe circa 2 mm, danno avvio alla vita gregaria. Il novellame è noto con il nome di bianchetto, comune a tutto il pesce azzurro. La sardina si nutre di plancton: sia zooplancton (piccoli crostacei, larve di molluschi ecc…) che fitoplancton (plancton vegetale). Si raduna sotto la luce. ma non sempre e in modo discontinuo. È perciò prevalentemente planctofaga. ma effettua una scelta degli organismi più adatti alla sua nutrizione, principalmente copepodi, misidacei e stadi larvali di decapodi. In inverno. quando discende oltre i 100 metri di fondo, si nutre anche di organismi bentonic; e. grazie alla sua ampia bocca, afferra anche pesci di una cena taglia. |
DESCRIZIONE DELLE METODOLOGIE DI LAVORAZIONE, CONSERVAZIONE E STAGIONATURA: |
la Sardina di Selinunte è una peculiarità della pesca artigianale della marineria di Selinunte, infatti essa avviene con tecniche antiche. I pescatori escono all’imbrunire, col mare calmo nel periodo che va da aprile ad agosto e calano le reti di posta così detta “tratta”, che una volta era di cotone ed oggi in nylon, sbarrando il percorso delle sardine con le maglie molto fitte adatte alla sola cattura delle sardine più grosse. |
MATERIALI E ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER LA PREPARAZIONE E IL CONDIZIONAMENTO: |
Nessuna attrezzatura specifica. |
DESCRIZIONE DEI LOCALI DI LAVORAZIONE, CONSERVAZIONE E STAGIONATURA: |
Nessuna. |
foodtoursicily
Nessun Commento
foodtoursicily
Nessun Commento
foodtoursicily
Nessun Commento
foodtoursicily
Nessun Commento
foodtoursicily
Nessun Commento
foodtoursicily
Nessun Commento
foodtoursicily
Nessun Commento
foodtoursicily
Nessun Commento
Lascia un commento