PANE NERO DI CASTELVETRANO De.Co.

PRODOTTI TIPICI SICILIANI

PANE NERO DI CASTELVETRANO De.Co.

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RICONOSCIMENTO DELLA DENOMINAZIONE COMUNALE:

Il pane nero di Castelvetrano è riconosciuto come prodotto a Denominazione Comunale disciplinato dal Comune di origine, in seguito alla legge nº 142 dell’8 giugno 1990.

Presidio Slow food sostenuto dalla Regione Siciliana e dall’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste, Istituto G. Pietro Ballatore per la Ricerca nella Filiera Cerealicola.

TERRITORIO DI PRODUZIONE:

Castelvetrano (TP)

DESCRIZIONE SINTETICA DEL PRODOTTO:

La forma è quella di una pagnotta rotonda, che in siciliano si chiama vastedda, la crosta è dura e color caffè (cosparsa di semi di sesamo), la pasta è morbida e giallo grano. Il suo colore nero, deriva dalla materia prima ovvero dalla farina derivata dal frumento locale la timiìa che conferisce al pane dolcezza e gusto, con profumi intensi e un particolare aroma di tostato. Il sapore è fresco, ha note tostate nettissime al naso, quasi di malto e di mandorla tostata, che si uniscono al leggero sentore aromatico del legno di olivo al cui fuoco viene cotto. Celebre in tutta la Sicilia, il pane di Castelvetrano è diventato negli anni sempre più raro e ha rischiato addirittura di scomparire per la sua particolarità di essere cotto esclusivamente nei forni a legna e di essere prodotto con grani siciliani macinati a pietra.

DESCRIZIONE DELLE METODOLOGIE DI LAVORAZIONE, CONSERVAZIONE E STAGIONATURA:

Si impasta miscelando due farine, quella di grano duro siciliano e quella ricavata dal frumento locale, la timiìa, entrambi integrali e moliti con macine a pietra naturali. Gli altri ingredienti sono acqua, sale e lievito naturale (lu criscenti, la madre). Prima della cottura l’impasto deve lievitare a lungo. Ogni fornaio ha un vecchio magazzino ben areato dove far seccare la potatura degli olivi. Le fronde servono per alimentare i forni di pietra. Il fuoco – vivace e brillante – arroventa le pareti e la temperatura, nel punto più alto, raggiunge i 300°C. A fiamme spente si ripulisce accuratamente il forno con una scopa di palma nana (curina) dal manico molto lungo e si inforna il pane, che cuoce lentamente e senza fuoco diretto via via che la temperatura decresce. Quando il forno si è raffreddato, il pane è cotto.

MATERIALI E ATTREZZATURE SPECIFICHE UTILIZZATE PER LA PREPARAZIONE E IL CONDIZIONAMENTO:

Forno a legna alimentato con frasche di ulivo e viti.

DESCRIZIONE DEI LOCALI DI LAVORAZIONE, CONSERVAZIONE E STAGIONATURA:

 Locali destinati abitualmente alla cucina.

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