Festa di Santa Lucia a Siracusa

Festa in onore di Santa Lucia, patrona di Siracusa con le tradizionali manifestazioni Lucia di Svezia e Settimana Svedese e Fiera di Santa Lucia.

Santa Lucia nacque a Siracusa sul finire del III Secolo (anno 281?), secondo la tradizione, da una nobile e ricca famiglia. Il nome della madre era Eutichia. Il padre, morto quando Lucia aveva cinque anni, probabilmente si chiamava Lucio, data la norma romana di porre alla figlia il nome del padre. Il nome Lucia, che significa senz’altro luce, è tipicamente cristiano, quindi cristiana era forse anche la famiglia. Santa Lucia fu martirizzata il 13 dicembre 304 durante la persecuzione di Diocleziano. La storia del martirio ci è pervenuta in duplice versione dagli atti latini e dagli atti greci (o codice Papadopulo). Gli atti latini raccontano che la santa fu trafitta alla gola; gli atti greci dicono che fu decapitata.

Il 13 dicembre Siracusa celebra la patrona Santa Lucia, la statua viene portata in lenta processione, dal Duomo alla chiesa di Santa Lucia al Sepolcro; il corteo è seguito da una carrozza settecentesca, con personaggi in costume. La settimana dopo, il corteo compie il percorso inverso e la statua, portata a spalla dai berretti verdi (nomignolo affibbiato ai portatori per il caratteristico colore dei berretti) della confraternita dei falegnami, ritorna nella cattedrale. In questi giorni di festa è usanza preparare piatti tipici, come gli uccioli e la cuccia. I Berretti verdi portano la statua in argento della Santa (uscita dalla bottega palermitana di Pietro Rizzo, sulla fine del Cinquecento) poggiata sulla cassa in argento anch’essa (opera attribuita a Nibilio Gagini nel sec. XVII) perchè le reliquie non sono più a Siracusa da tempi lontanissimi.

In occasione dei festeggiamenti di Santa Lucia, si svolge, com’è tradizione dal 1970, la manifestazione Lucia di Svezia e Settimana Svedese, una sorta di gemellaggio fra Siracusa e la Svezia nel nome di Santa Lucia. La manifestazione ha il fine di accostare la festività cristiana, che si celebra a Siracusa in occasione della celebrazione della santa patrona, alla tradizione svedese. Infatti, da molti secoli, anche in Svezia il 13 dicembre è un giorno solenne (in questo giorno infatti cade il solstizio d’inverno che segna la fine della lunga notte): già i vichinghi festeggiavano il ritorno della luce dopo mesi di oscurità; dal Medioevo, nella regione del Varmland, una fanciulla, vestita di bianco e col capo cinto da una corona di luci, svegliava i dormienti offrendo una coppa di malvasia in onore di Santa Lucia. Nel corso della Settimana Svedese vengono organizzati dibattiti, mostre e tavole rotonde sul tema conduttore della manifestazione, che ogni anno è incentrato su un diverso argomento della cultura svedese: le scorse edizioni sono state dedicate al cinema, teatro, alla narrativa, alla poesia, alla letteratura, all’urbanistica.

LA FESTA

Siracusa festeggia due volte l’anno la sua Patrona ma, senza dubbio la festa più sentita e commovente è quella del 13 dicembre, giorno del dies natalis della Santa. Il clima di festa si respira già dal pomeriggio del 30 novembre quando la banda musicale gira festosa per le vie del centro storico, Ortigia, annunziando l’inizio della Tredicina che si terrà in Cattedrale. Con il passare dei giorni l’attesa si fa sempre più carica di emozione e il giorno 9 ha inizio il solenne triduo con l’esposizione del Simulacro argenteo di Santa Lucia nella Cappella a Lei dedicata in Cattedrale. Le Sante Messe si susseguono all’altare della Santa e ogni sera ha luogo la benedizione e il bacio della Reliquia. Il 12 dicembre è giornata di vigilia e già dalle prime ore del mattino in Cattedrale iniziano ad accorrere i devoti per assistere alla traslazione del Simulacro dalla Cappella all’Altare Maggiore. Alle 11:45 il Campanellaio e il Maestro di Cappella danno inizio alle operazioni necessarie fin quando l’esplodere dell’applauso dei fedeli accoglie la Santa fuori dalla sua Cappella. Santa Lucia adesso è in mezzo al suo popolo e fra le grida di invocazione e gli applausi, pian piano viene portata sull’Altare Maggiore della Cattedrale. Le celebrazioni proseguiranno con i Vespri della sera in attesa del grande giorno di festa.

È il 13 dicembre e molti devoti accorrono in Cattedrale per assistere al solenne Pontificale a cui, come è tradizione, ogni anno partecipa un alto prelato invitato per l’occasione dall’Arcivescovo della Città. Nelle prime ore del pomeriggio, alle 15:30, ha inizio la solenne processione delle Reliquie e del Simulacro argenteo che attraverseranno la città per giungere alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro. La lunga processione che dura molte ore è un pellegrinaggio solenne e devoto, ricco di molti segni che rendono questa festa unica nel suo genere. Un gran concorso di popolo accompagna la Santa Patrona per le vie della città al grido di Sarausana jè! (Siracusana è) moltissime sono le persone che recano ceri accesi e fanno il viaggio a piedi scalzi in segno di ringraziamento o per implorare una grazia. L’uscita del Simulacro è senza dubbio uno dei momenti più forti della festa; da quel momento Santa Lucia è in mezzo alla sua città, ai suoi devoti che la acclamano a gran voce. Il Simulacro di Santa Lucia, scortato da dodici cilii, grossi candelabri lignei addobbati con fiori, è seguito dalla

magnifica Carrozza del Senato, su cui un tempo sedevano i Giurati del Senato Aretuseo.

Il corteo che accompagna la Carrozza indossa abiti in stile Settecento, con parrucca e livrea e sfila con eleganza al seguito della Santa. Il corteo attraverserà la Porta Marina, l’unica delle antiche porte della città rimaste integre e oltrepasserà il Ponte Umbertino per dirigersi quindi alla Borgata ove arriverà in serata. Giunto in piazza SantaLucia, il suono a festa delle campane annuncia l’ingresso di Santa Lucia nella sua chiesa e al termine delle operazioni di sistemazione del Simulacro sull’Altare Maggiore della Basilica, avrà luogo la Santa Messa. L’ottavario in Basilica è caratterizzato dalla folla continua dei fedeli che fanno visita alla Santa e prendono parte alle celebrazioni Eucaristiche e dalle ininterrotte visite al Sepolcro della Martire, ove solitamente viene esposta una delle due Reliquie. Il 20 dicembre è il giorno del rientro di Santa Lucia in Cattedrale; un’altra lunga processione e un altro bagno di folla prenderà parte all’itinerario che questa volta è differente e nel quale si hanno due visite molto importanti. La prima sosta presso la Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime con un intenso momento di preghiera e la seconda, poche centinaia di metri più avanti, presso l’Ospedale Generale Umberto I. Due momenti di grande intensità spirituale, dove si vive veramente l’amore per la Santa Patrona, rendendo omaggio alla Madonna delle Lacrime e visitando gli ammalati. Caratteristica di questo secondo momento è l’ingresso del Simulacro per il viale che costeggia l’Ospedale e soprattutto la vista dei balconi dei reparti assiepati di persone e ammalati che rivolgono la loro preghiera a Santa Lucia. L’arrivo al Ponte Umbertino è uno dei momenti tanto attesi per i siracusani perché è li che la città saluta festosamente con fuochi pirotecnici Santa Lucia, prima che riprenda il suo percorso verso la Cattedrale. Percorrendo ancora una volta le strade dell’antica Ortigia, Santa Lucia fa il suo ingresso festoso in Cattedrale e dopo la preghiera finale le porte della Cappella vengono lentamente chiuse, concludendosi così i festeggiamenti di dicembre.

FESTA DEL PATROCINIO DI SANTA LUCIA

La seconda ma, non meno importante festa è quella del Patrocinio di Santa Lucia, più comunemente chiamata Santa Lucia delle Quaglie, a ricordo della speciale protezione che la Santa offrì a Siracusa nel 1646, in occasione di una grave carestia. In memoria di quell’ evento miracoloso che vide improvvisamente sbarcare al porto alcuni bastimenti carichi di grano, ogni anno nella prima domenica di maggio a mezzogiorno il Simulacro di Santa Lucia viene portato fuori dalla Cattedrale e condotto nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, sita sempre in piazza Duomo. Caratteristica di questa prima domenica di maggio è il lancio di colombi viaggiatori che si effettua in onore di Santa Lucia, dalla balconata del giardino Arcivescovile proprio a ricordo di quel miracoloso evento. Durante l’ottavario sono spesso presenti pellegrini che vengono da altre località della Sicilia, ma anche da varie parti d’Italia, in cui è particolarmente vivo il culto verso Santa Lucia. La seconda domenica di maggio è l’ultimo giorno di festa, che si conclude con la processione del Simulacro argenteo per le vie di Ortigia e il rientro in Cattedrale; quella di maggio è una festa più intima per gli abitanti di Ortigia che accolgono con balconi illuminati il passaggio di Santa Lucia per le strette strade del centro storico.

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    Categoria: FESTE RELIGIOSE

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