Festa di Santa Caterina d’Alessandria vergine e martire, patrona di Santa Caterina Villarmosa (CL). I festeggiamenti dell’amatissima Santa, situata nella Chiesa Madre, Immmacolata Concezione, è occasione per molti caterinesi immigrati di far ritorno al paese d’origine. La festa è caratterizzata dalla processione, che dopo la Santa messa, attraversa le vie del paese. Non mancano, dai balconi dei più devoti, lenzuola bianche e luminarie. Durante la serata, musiche e balli e spettacolo con fuochi d’artificio. Il 24 novembre, in onore della Santa si svolgono li Vampi di Santa Caterina, usanza che richiama antiche tradizioni, durante la quale i giovani del paese, divisi per quartiere, si prodigano per realizzare enormi falò, che richiamano antiche tradizioni.
Santa Caterina d’Alessandria (287? – Alessandria d’Egitto, 304) è una vergine, martire, considerata santa dalla Chiesa cattolica e ortodossa. Oltre alla incerta data di nascita (287), al fatto che fu sottoposta a martirio ad Alessandria d’Egitto nel 304, della sua vita si sa poco ed è difficile distinguere la realtà storica dalle leggende popolari. Secondo la tradizione, Caterina è una bella giovane egiziana che, in occasione dell’insediamento ad Alessandria del governatore Massimino Daia, avvenuto nel 305, si presentò a palazzo nel bel mezzo dei festeggiamenti, nel corso dei quali si celebravano feste pagane con sacrifici di animali. Caterina rifiutò i sacrifici e chiese al governatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell’umanità. Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto si festeggia il 25 novembre.
Martirio
Di fronte alla richiesta della ragazza, il governatore convocò un gruppo di retori affinché la convincessero ad onorare gli dei. Tuttavia, per l’eloquenza di Caterina, non solo non la convertirono, ma essi stessi furono prontamente convertiti al Cristianesimo. Il governatore ordinò la condanna a morte di tutti i retori e dopo l’ennesimo rifiuto di Caterina la condannò a morire anch’essa su una ruota dentata. Tuttavia, lo strumento di tortura e condanna si ruppe e Massimino fu obbligato a far decapitare la santa. Secondo una leggenda posteriore, il suo corpo fu trasportato dagli angeli sul monte Sinai. In questo luogo, nel VI secolo, l’imperatore Giustiniano fondò il monastero che porta il nome della santa.
Iconografia
Santa Caterina d’Alessandria viene rappresentata con la corona in testa e vestita di abiti regali per sottolineare la sua origine principesca. La palma che tiene in mano indica il martirio. Il libro ricorda la sua sapienza e la sua funzione di protettrice degli studi e di alcune categorie sociali dedite all’insegnamento (insegnanti e Ordini religiosi come i Domenicani e gli Agostiniani). Infine viene rappresentata con una ruota spezzata, lo strumento del martirio, ma anche l’elemento che lega la Santa a numerose categorie di arti e mestieri che hanno a che fare con la ruota. Forse è questo l’elemento che unisce santa Caterina ai ceramisti, di cui è protettrice.
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