Festa S. Antonio Abate Compatrono di Zafferana Etnea il 16 e 17 gennaio. Il 17 Gennaio 2006, in occasione del 1650° Anniversario della Nascita al Cielo di S. Antonio Abate, il neo-costituito Comitato in accordo col parroco della Chiesa Madre, Sac. Luigi Licciardello, ha proposto di rinnovare la festa in onore del Santo Compatrono, dopo circa 60 anni di assenza.
Ogni anno, nel giorno della Vigilia della Festa, il 16 gennaio, nel primo pomeriggio ha luogo la traslazione del simulacro dal suo altare al presbiterio, e la S. Messa prefestiva. Il giorno della Festa, 17 gennaio, è annunciato dallo scampanio festoso e dallo sparo di colpi a cannone allo scoccare del mezzogiorno. In serata si svolge la Solenne Celebrazione Eucaristica in una Chiesa Madre gremita di fedeli. Alla fine della S. Messa ha luogo la distribuzione dei “cuddureddi”, tradizionali ciambelline di pane benedette dal sacerdote. La festa si conclude con lo sparo di fuochi d’artificio in Piazza Umberto.
È presumibile che il culto di S. Antonio Abate dall’Oriente sia giunto nella zona etnea durante la dominazione bizantina, e già nel 1388 l’allora vescovo di Catania, Simone del Pozzo, concedeva alla chiesa neofondata di Pedara quaranta giorni di indulgenza nel giorno della festa. Anche nella cittadina di Aci Sant’Antonio il culto ha origini antiche, se si pensa che il primo documento ufficiale che ne attesta la devozione risale al 1563, quando il Vicario Generale di Catania, con l’emissione di un decreto, concede agli abitanti di Casalotto di portare in processione la statua del Santo protettore il 17 gennaio di ogni anno. È verosimile che il culto di S. Antonio Abate da lì si sia diffuso anche alle zone limitrofe, per giungere sino a Zafferana Etnea. A tal proposito è utile ricordare che il territorio zafferanese è confinante con quello di Aci Sant’Antonio, Nicolosi e Pedara, città che hanno come patrono proprio il “Grande” Santo.
In merito al culto di S. Antonio Abate nella città di Zafferana Etnea non esistono documenti scritti né fotografici, ma ci affidiamo alla memoria collettiva, degna custode del passato e di questa antica devozione. Gli anziani del paese ricordano infatti che fino agli anni ’40 del 1900 si svolgeva, il 17 gennaio (anniversario della Morte del Santo) di ogni anno, una grande festa, con tanto di solennità liturgiche e processioni per le vie del paese, arricchite dalle tradizioni legate agli animali e al pane.
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