L’origine del Carnevale di Acquedolci (ME) risale al lontano 1966 quando, su iniziativa di alcuni giovani vennero organizzati veglioni per festeggiare il Carnevale. Ma la prima apparizione di Carri allegorici (esattamente 3 dei quali uno raffigurante l’Apollo 11) è avvenuta nel 1969, sia pur con tecniche rudimentali, su iniziativa degli stessi giovani che tre anni prima avevano dato il via ai festeggiamenti. Nel corso degli anni le tecniche di costruzione si sono affinate sempre più sia da un punto di vista tecnico che artistico al punto che nel 1997 i carristi si sono voluti costituire in associazione per poter dare vita ad una scuola di formazione professionale, finalizzata all’apprendimento delle tecniche di realizzazione dei carri allegorici, maschere e costumi, e favorire così lo sviluppo e la promozione del Carnevale Acquedolcese, la cui maschera ufficiale è Doroteo.
I Carri allegorici sono strutture costruite prevalentemente in cartapesta, che devono rispettare anche determinati canoni, tra cui le dimensioni: lunghezza compresa tra i 9 e i 13 metri; larghezza tra i 3 e i 4 metri; altezza tra i 4,5 e i 5,5 metri. Tali misure potranno essere estese (includendo il movimento delle figure) fino ad un’altezza massima di 10 metri, una lunghezza di 17 metri ed una larghezza di 6 metri. Acquedolci ha acquisito una sempre maggior notorietà per il suo carnevale e la bellezza dei suoi carri, al punto tale da essere considerato il terzo carnevale di Sicilia per importanza e a richiamare decine di migliaia di persone.
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