A Scicli (Rg) si ripete ogni anno il miracolo delle Canzoncine. Una sentita processione riempie le strade del comune dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Le gente canta delle canzoni alla Vergine Maria accompagnata dalla banda musicale, ma nessuna statua, nessun simulacro apre la processione. Un originale esempio di pietà popolare unica nel suo genere.
Esistono due Canzoncine dedicate all’Immacolata: quella legata alla chiesa di Santa Maria La Nova, che solitamente si tiene il 7 dicembre, e quelle legata alla chiesa di San Bartolomeo che si svolge il sabato successivo l’8 dicembre. La gente si raduna davanti la chiesa intorno alle 19, con loro c’è la banda musicale, qualcuno distribuisce il testo della canzone da cantare all’Immacolata, altri portano vino o grappa per riscaldarsi. Più la serata è fredda più bisogna bere per riscaldarsi e riscaldare la voce provata da tanto cantare.
La processione parte per le vie del paese, si ferma davanti ad ogni chiesa e ad ogni edicola votiva, la gente canta. Una preghiera cantata alla Vergine Maria «più vaga dell’aurora, più candida di un giglio». Le Canzoncine sono un rito molto amato dagli sciclitani, c’è chi fortemente religioso segue la processione per cantare alla Madonna, chi più legato alla tradizione ne coglie gli aspetti folkoristici e partecipa ad un rito che unisce le persone in un potente canto corale.
Dal 2011 le Canzoncine fanno parte del Registro delle eredità immateriali dell’Unesco che ha l’obiettivo di valorizzare «l’insieme delle pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale». Sono state iscritte a questo registro anche altre feste popolari di Scicli: la Festa delle Milizie, i riti della Settimana Santa e la festa di Pasqua con il Gioia e la Cavalcata di San Giuseppe.
Canzoncina di Santa Maria la Nova
Vergin del ciel Regina
Immacolata e bella
che ti chiamasti ancella
e sei Signora(si ripete)
Più vaga dell’aurora
e più che il sole eletta
tu fosti già Concetta
dal primo istante (si ripete)
Tu della colpa infrante
hai le catene e oltraggio
non fece al tuo bel raggio
insidia ascosa
Figlia, madre e sposa
più candida di un giglio
ti elesse il Padre, il Figlio
e il Santo Amore (si ripete)
Autore: Roberto Sammito
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