PROVINCIA |
Agrigento |
COMUNE |
Licata |
INDIRIZZO |
Monte Sant’Angelo, Licata (AG), Italia |
ORARI |
APERTURA |
CHIUSURA |
Area archeologica di Monte Sant’Angelo
Dal lunedì al sabato |
8.30 |
13.30 |
GIORNO DI CHIUSURA |
Domenica e giorni festivi |
COSTO DEL BIGLIETTO |
INTERO |
RIDOTTO |
AREA ARCHEOLOGICA DI MONTE SANT’ANGELO |
GRATUITO |
GRATUITO |
Il monte Sant’Angelo si trova ad Ovest della foce del Salso, antico Imera meridionale che, nell’antichità, ha costituito una delle vie di penetrazione più importanti verso l’interno ed ha segnato per lungo tempo il confine tra la parte occidentale e la parte orientale dell’isola.
Le ricerche archeologiche nel sito, in un’area vicino al castello Sant’Angelo, ha portato alla luce un importante insediamento in parte scavati nella roccia, centro greco-arcaico di età ellenistica in cui è stata riconosciuta Finziade, fondazione del tiranno di Agrigento Finzia, nel 282 a. C.
Secondo la notizia di Diodoro Siculo, infatti, il tiranno akragantino, approfittando del disordine creatosi nell’isola dopo la morte di Agatocle, nel tentativo di costruire un proprio piccolo dominio fa distruggere la città di Gela e ne deporta gli abitanti nella città di nuova fondazione che dal suo nome chiamerà appunto Finziade.
Gli scavi in questi ultimi anni hanno riportato lo schema urbanistico della città, databile tra la fine del III e gli inizi del II sec. a.C., una maglia urbana di tipo ortogonale in con ampie strade, plateiai, intersecate da strade più strette e perpendicolari, stenopoi, secondo un impianto scenografico a terrazze tipico delle città ellenistiche. Le numerose case nel settore abitato disposte lungo le pendici poste a sud del monte hanno caratteristiche simili: a pianta quadrangolare, una decina di vani, distribuiti intorno ad un cortile nel quale si trova sempre una cisterna per l’acqua. Per qualcuna di queste case è stata documentata anche la presenza di un piano superiore. I pavimenti erano generalmente in calce e ciottoli o in laterizi o in cocciopesto, mentre le pareti, ricoperte di stucco, erano spesso decorate da cornici riccamente modanate.
Durante gli scavi degli anni novanta è avvenuto il ritrovamento di un tesoretto contenente diversi gioielli in oro, tra cui alcuni bracciali, un anello ed un sakkòs, ovvero un medaglione con testa di Medusa a rilievo con doppia catena a maglie mobili ed oltre quattrocento monete d’argento. La ricchezza espressa dalle abitazioni sembrerebbe legata ad un cambiamento della funzione del sito di Finziade che, esaurito il suo ruolo di reparto militare, si trasforma in un importante centro commerciale con funzione di snodo nel commercio dei prodotti agricoli provenienti dai latifondi dell’interno dell’isola verso Roma. La distruzione ed il successivo abbandono del sito si possano collocare durante la prima età imperiale.
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