Festa in onore di San Sebastiano Martire, compatrono della città di Santa Venerina (CT). Tradizionale processione delle confraternite. Uno spaccato di fede, tradizioni e folklore popolare. San Sebastiano, dal racconto leggendario della sua vita, sappiamo che era originario di Narbo Martius (Narbonne), una colonia romana della Gallia meridionale. Venuto a Roma, entrò a far parte dell’esercito imperiale e fu nominato tribuno della coorte pretoria. Durante le persecuzioni di Diocleziano contro i militari convertiti al cristianesimo, rifiutò di rinnegare la fede in Cristo e per questo fu condannato ad essere trafitto dalle frecce dei commilitoni. Sfuggito miracolosamente alla morte, fu curato da una pia donna di nome Irene e non appena ebbe sanato le ferite, tornò a sfidare l’imperatore che lo fece condurre in catene all’ippodromo del Palatino e flagellare a morte.
La festa di San Sebastiano, compatrono di Santa Venerina è organizzata dalla Confraternita San Sebastiano l’ultima domenica di gennaio. È una manifestazione di fede che richiama centinaia e centinaia di fedeli, intere famiglie e generazioni, del paese ma anche dei centri vicini, a testimonianza dell’attaccamento che la gente nutre verso il Martire. Preceduta da un triduo di preparazione, la festa prevede la svelata del simulacro, la traslazione dalla cappella all’altare maggiore, la S. Messa solenne, l’uscita del simulacro dalla chiesa e la processione del fercolo per le vie del paese. Ad arricchire la partecipazione, l’esibizione del corpo bandistico e il raduno delle Confraternite provenienti da tutta la Sicilia, da tempo ormai appuntamento fisso della festa di San Sebastiano a Santa Venerina. Rientra nel programma, messo a punto dalla commissione e dal parroco, la celebrazione dell’ottava.
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