Una delle più importanti feste della tradizione religiosa siciliana. Tradizionali “Altari” votivi addobbati con cucciddata, ciambelle di pane, presso i quali viene offerto il pranzo a tre bambini, “li virgineddi”.
Grande è sempre stata la devozione e il culto per San Giuseppe presso la popolazione di Gibellina (TP). Ciò che ancora oggi caratterizza questa festa sono gli “Altari”, allestiti nelle case, da chi ha fatto voto al Santo, con l’aiuto di parenti ed amici, nonché il pranzo di giorno 19, che si svolge in forma di rappresentazione sacra.
Protagonisti di questo rituale sono “i santi”, tre fanciulli che allegoricamente rappresentano S. Giuseppe, la Madonna e Gesù Bambino, talvolta i personaggi sono cinque e comprendono, oltre ai membri della sacra famiglia, Sant’ Anna e San Gioacchino, genitori di Maria. “Li Santi” sono gli ospiti sacri del banchetto a cui in realtà è invitata tutta la gente del paese, infatti il pomeriggio del giorno 18, vigilia di San Giuseppe, uno strano via vai affolla le strade e gli usci di alcune case. Ogni anno si ripete questa tradizione, per far rivivere un passato che è storia viva, una tradizione che non si è mai abbandonata, neppure nei momenti più tristi della vita nelle baracche. E’ inoltre consuetudine che alcuni bambini recitino innanzi agli altari qualche orazione per rendere onore e omaggio al Santo e per ricevere in dono dalla padrona di casa una cucciddata.
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