La Pasturali è caratterizzata dalla presenza di sei personaggi: tre pastori (Bardassaru, Marsioni e Titu, nella tradizione locale i nomi dei Re Magi), un Curàtulu che si occupa della masseria e due suonatori. Vestiti di pelle di capra con il volto ricoperto da una lunga barba portano in mano un bastone, mentre il Curatulu ha pure un mantello. I dialoghi alternano l’italiano al dialetto siciliano con battute a sfondo comico e talvolta osceno. I pastori sono meravigliati dalla forte luce che emana da una capanna giunti in prossimità della quale si addormentano.
Nel frattempo, arriva il Curàtulu che, con gesti di gioia e meraviglia, festeggia la nascita del Messia e sveglia i pastori. ”Guardate che brillare sulla grotta di Betlemme, come fate a dormire o pastori, svegliatevi!”. A questo punto i pastori, che per svegliarsi hanno fatto faticare il povero Curàtulu, finalmente riconoscono l’avvento del Messia, escono dalla capanna e si inginocchiano verso l’immagine sacra esposta nell’edicola. Il Curàtulu allora declama un componimento in siciliano che rievoca i momenti dell’Annunciazione e della Natività. La Pasturali si conclude con l’offerta al Bambino di Canti e melodie di danza analoghe a quelle eseguite per le novene.
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